Aspettando che cambi il trend al Franchi, ma anche in sala stampa
Bocca tappata e poca voglia di rispondere. Questo è il nuovo Paulo Sousa che ormai in sala stampa risponde praticamente al nulla e non perché le domande (intelligenti o pertinenti) latitano come spesso si dice ma perché ormai gli argomenti ammessi sono pochissimi. Di formazione, si sa, gli allenatori non rispondono, c'è sempre l'ultimo allenamento da vedere o le carte da non scoprire agli avversari e Sousa, oltre ha questi elementi, ha anche le sue riserve su certi giocatori che neanche sotto tortura scioglierebbe. Come l'argomento Zarate. Alle domande meno gradite sousa spesso risponde "su questo ho già risposto e non voglio tornarci" ed anche oggi su Zarate ha risposto così come se la risposta di due mesi fa possa essere ancora valida. Possibile che in due mesi non sia cambiato nulla, che Zarate non abbia ancora la testa o la forma giusta? Sarebbe grave. Eppure su Vecino qualcosa ha detto, almeno su di lui si è espresso positivamente, definendolo "giocatore per noi fondamentale" e il fatto per cui non gioca si spiega con i problemi fisici avuti a suo tempo e con l'aumento di concorrenza nel suo ruolo, da quando Sousa ha deciso di spostare Borja da trequartista a mediano. Nella testa di chi ha fatto mercato infatti, in base al modulo indicato da Sousa, Badelj e Vecino dovevano essere titolari, Sanchez e Cristoforo le riserve: con Borja praticamente un posto in mediana è già occupato e quindi ritagliarsi un posto è più difficile nonostante le due competizioni. Tornando agli argomenti banditi, un altro è ovviamente il mercato, soprattutto in questo periodo (chissà perché allora qualche settimana fa ha praticamente già venduto Bernardeschi). E nelle questioni di mercato mettiamoci i rinnovi. Puntualmente alla domanda sul rinnovo del capitano arriva il dribbling "quando sarò dirigente risponderò". E allora detto che del neo tecnico del Palermo Corini Sousa risponde che deve capirne ancora la strategia e che con i rosanero occorre tornare a vincere che manca soprattutto al Franchi non possiamo che alzarci e salutare, tanto si è capito l'andazzo. Insomma invertiamo il trend e torniamo a vincere perchè è un desiderio di tutti, ma il muro alziamolo in campo non in sala stampa perché non si può rispondere ai giornalisti solo quando ti descrivono come il nuovo santone della serie A, come accaduto lo scorso anno. Ormai dalla famosa cena di Villa Cora, con la stampa fiorentina Sousa non è più lo stesso (ma anche con quella svizzera non mi sembra ci fosse molto feeling in sala stampa, nella scorsa edizione di Europa League) tanto che non gradisce neanche le foto fuori dal ristorante per le cene di squadra neanche ci fosse Marotta tra i commensali. Ce ne faremo una ragione, magari impareremo ad andare a fare shopping invece di andare in sala stampa per sentire "ho già risposto" e ci atterremo anche noi (plurale maiestatis, ognuno ovviamente farà come crede) al campo, aspettando con ansia che il trend cambi davvero al Franchi e si torni a vincere, con Zarate o meno poco importa. Ma se il trend cambiasse anche in sala stampa sarebbe anche meglio altrimenti si predica bene (l'unità) e si razzola male.