Comotto: "Torino-Fiorentina bella sfida. Gap con le big c'è, ma viola possono inserirsi, Sousa vincente. Rodriguez ottimo e Mancini..."
Il vecchio e il bambino. Sembra la canzone di Guccini, ed invece è l'accoppiata di due ex viola nel Perugia, Comotto e Mancini, compagni di reparto e di camera: "me l'hanno messo come compagno di camera, magari per fargli da chioccia" racconta ridendo Comotto "ma devo dire che per uno che viene dalla Primavera e che dovrebbe avere problemi di inserimento nel gruppo di una prima squadra mi ha invece colpito per la sua personalità. Inoltre, essendo un '96 ha ampi margini di crescita e, se avrà l'umiltà di ascoltare i consigli di Bisoli, si ritaglierà un bello spazio già in questa stagione. Che consigli gli do io? Appunto di seguire le indicazioni di Bisoli e di non essere permalosi perché il nostro tecnico è uno che ti dice le cose in faccia ma se capisci perché vengono fatti quei rimproveri, superato il primo impatto che magari è quello di rimanerci male, non possono che esserci dei miglioramenti". A San Siro contro il Milan Mancini quanti rimproveri ha avuto? "Nessuno, in quel caso ha capito da solo se e dove ha sbagliato. È in allenamento che devono essere fatti i rimproveri eventualmente". Dal bambino alla chioccia, Gianluca Comotto sta per iniziare la ventunesima stagione da professionista: "ho perso il conto, ma se gioco è perché sto ancora bene dai - sorride - ma al 99% sarà l'ultima stagione e la voglio vivere a tutto tondo, emozione dopo emozione". Che stagione sarà quella del Perugia? "Sicuramente più difficile perché ci sono quelle tre-quattro squadre che si sono rafforzate per la campagna acquisti fatta ma noi, quest'anno, a differenza dello scorso quando abbiamo perso una grande occasione, vogliamo non avere rimpianti e dare tutto partita per partita". Poi cosa accadrà a Comotto? "Ho già gettato le basi per restare a Perugia anche dopo la carriera da giocatore, perché qui mi trovo bene. Credo un ruolo dirigenziale, dietro la scrivania ma non da allenatore per il quale non mi sento portato". A proposito dell'età, che accomuna Comotto a Joaquin, lei da che parte sta nella vicenda che sta dividendo Firenze, dalla parte di un giocatore voglioso di tornare a casa a fine carriera o di una società che giustamente vuol far valere il contratto? "Mi schiero dalla parte dell'intelligenza perché alla fine trattenere un giocatore contro voglia e a fine carriera non serve e trovando la quadratura economica penso che la vicenda possa risolversi. Intendo che, se trovare un conguaglio economico per un giocatore dopo la trentina è sempre difficile, le vie del mercato sono infinite e il Betis, se non può metterci soldi, può mettere magari un giovane sul piatto. Insomma un modo secondo me si può trovare per non mandarlo via gratis". Con la B ancora ferma, domenica Comotto guarderà con occhio interessato la sfida tra le due sue ex squadre più importanti, Torino-Fiorentina; che gara si aspetta? "Sono due squadre che nella prima giornata hanno dimostrato di essere in forma e che possono rappresentare una sorpresa visto che, soprattutto la Fiorentina, sono partite a fari spenti, ma hanno qualità e grandi allenatori".
Le piace Sousa? "Molto, fin dalla conferenza stampa di presentazione e credo che la prima impressione è quella che conta. Ha una mentalità vincente, un bel gioco e punta sui giovani. La Fiorentina ha fatto un'ottima scelta anche perché è fondamentale per il suo progetto avere un allenatore che punti e valorizzi i giovani". Secondo lei il gap con le altre rimane? "Rispetto alle prime tre penso di sì, anche se mi sembra che quest'anno ci sia più equilibrio e quindi la Fiorentina può inserirsi approfittando magari di errori altrui come è avvenuto alla prima giornata. Credo insomma che sarà più interessante la lotta per lo scudetto, in cui avrà la meglio chi avrà più continuità ed equilibrio nella gestione della stagione, anche se la Juve resta la squadra da battere. Inter e Milan ad esempio si sono molto rafforzate, ma hanno dovuto cambiare molto e sono partite da un livello più basso".
Da difensore che giudizio dà alla difesa della Fiorentina? "Ho apprezzato molto la difesa a tre con cui ha giocato domenica, che a me piace molto, soprattutto perché ha il perno in Rodriguez che è un centrale che stimo molto, con personalità e buoni piedi. L'inserimento di Astori inoltre è positivo perché, nonostante a Roma non abbia fatto bene in un contesto però difficile, resta uno dei difensori italiani più forti e, proprio per la voglia di rivalsa che lo anima, questa può essere la sua stagione". A proposito di difensori, lei ha visto i due giovani lanciati da Milan (Romagnoli ed Ely) che con la Fiorentina hanno pregiudicato la gara dei rossoneri; non si rischia di bruciarli in questo modo, soprattutto Romagnoli dal quale ci si aspetta tanto per il prezzo pagato? "Romagnoli mi piace, ha potenzialità enormi anche se il prezzo fa effetto, ma in questo modo il Milan si è aggiudicato il difensore per i prossimi 15 anni. È un investimento, magari può essere sbagliato farli giocare insieme, sarebbe meglio affiancarli ad uno più esperto ma di sicuro Mihajlovic saprà come fare".